Gli ESRS Semplificati: una Svolta per la Rendicontazione di Sostenibilità in Europa

giovedì 4 Dicembre, 2025

Gli ESRS Semplificati: una Svolta per la Rendicontazione di Sostenibilità in Europa

Novembre 2025 segna un momento importante per tutte le aziende europee chiamate a rendicontare la propria sostenibilità: l’EFRAG ha presentato la versione semplificata degli ESRS, gli standard europei di rendicontazione sulla sostenibilità.

Cosa sono gli ESRS e perché sono importanti

Gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) sono gli standard che definiscono come le aziende europee devono comunicare le proprie performance in materia di sostenibilità. Parliamo di un insieme di regole che stabiliscono quali informazioni devono essere raccolte e comunicate riguardo all’impatto ambientale, sociale e di governance delle attività aziendali.
Attraverso questi report, le aziende possono dimostrare come gestiscono temi cruciali come le emissioni di gas serra, l’uso delle risorse, le condizioni dei lavoratori, il rispetto dei diritti umani e l’etica negli affari.

Perché era necessaria una semplificazione

La prima versione degli ESRS, pur avendo il merito di stabilire standard comuni e rigorosi, ha presentato fin da subito una complessità significativa per le aziende chiamate ad applicarli. La quantità di dati da raccogliere, la difficoltà di reperire informazioni lungo tutta la catena del valore e la necessità di documentare ogni passaggio del processo hanno creato un carico amministrativo considerevole, soprattutto per le aziende di dimensioni medie o senza esperienza consolidata nella rendicontazione di sostenibilità.
La versione semplificata degli ESRS risponde proprio a queste difficoltà, mantenendo l’ambizione di una rendicontazione di qualità ma riducendo significativamente il peso della conformità burocratica. L’obiettivo dichiarato è permettere alle aziende di concentrarsi su ciò che conta davvero, ossia comunicare informazioni utili sulla propria gestione della sostenibilità, piuttosto che produrre documentazione fine a sé stessa.

Le otto semplificazioni chiave

La revisione degli ESRS si articola in otto ambiti principali di semplificazione, ciascuno pensato per alleggerire un aspetto specifico del processo di rendicontazione.

Riduzione drastica dei dati richiesti.Il cambiamento più immediato e visibile è la riduzione del sessantuno percento dei punti dati che le aziende devono obbligatoriamente comunicare quando questi risultano materiali, ovvero rilevanti per la loro situazione specifica. Tutti i dati volontari sono stati eliminati, permettendo alle aziende di concentrarsi esclusivamente su ciò che è effettivamente significativo per la loro attività e per i loro stakeholder.

Concentrazione sulle informazioni utili. Il concetto chiave che attraversa tutta la semplificazione è quello di “materialità”, ovvero la rilevanza delle informazioni. Le nuove linee guida rafforzano il filtro sulla rilevanza delle informazioni, chiarendo che le aziende devono rendicontare solo ciò che effettivamente conta per comprendere la loro gestione della sostenibilità. Viene introdotto esplicitamente il principio della “presentazione equa” delle informazioni, in allineamento con altri standard internazionali.

Semplificazione della valutazione di materialità. Uno degli aspetti più complessi della prima versione degli ESRS era il processo di valutazione della materialità, ovvero la determinazione di quali temi di sostenibilità fossero rilevanti per l’azienda. La versione semplificata ristruttura completamente il Capitolo 3 dello standard ESRS 1 per renderlo più leggibile e comprensibile, riducendo la documentazione richiesta e allineando meglio le aspettative con quelle degli auditori che dovranno verificare i report. Viene inoltre introdotto il concetto di “impatto intrinseco”, che aiuta le aziende a considerare le azioni di prevenzione, mitigazione e rimedio quando valutano la materialità di un impatto.

Minore pressione sui dati della catena del valore. Una delle sfide più significative per molte aziende è stata la raccolta di dati lungo tutta la catena del valore, dai fornitori ai clienti. La versione semplificata elimina la preferenza sistematica per i dati diretti, riconoscendo che in molti casi ottenere informazioni precise da tutti gli attori della catena del valore può essere estremamente difficile o impossibile. Questo alleggerisce notevolmente il carico di raccolta dati.

Maggiore flessibilità nella rendicontazione narrativa. Gli ESRS semplificati adottano un approccio più basato su principi generali piuttosto che su regole dettagliate per quanto riguarda le politiche, le azioni e gli obiettivi. Le aziende hanno ora maggiore flessibilità nel presentare come gestiscono i temi di sostenibilità, potendo scegliere la granularità del reporting in base a come gestiscono internamente questi aspetti, sia per argomento che per specifici impatti, rischi o opportunità. Viene inoltre data la possibilità di utilizzare riferimenti interni, aggiungere informazioni non materiali se ritenuto utile, e presentare appendici o sintesi esecutive per migliorare la leggibilità.

Meccanismi di proporzionalità e periodi di transizione. Partendo dal presupposto che non tutte le aziende partono dallo stesso livello di maturità nella rendicontazione di sostenibilità, la versione semplificata introduce meccanismi di alleggerimento e periodi di introduzione graduale per le informazioni più difficili da raccogliere. Viene fatto ampio uso del principio di “costo o sforzo eccessivo”, che permette alle aziende di non fornire determinati dati se la loro raccolta risulta sproporzionata. Sono previsti esoneri senza limiti temporali, ma con meccanismi di trasparenza e l’aspettativa che la copertura migliori nel tempo, per metriche specifiche, acquisizioni recenti, operazioni congiunte senza controllo operativo e attività non materiali. Per le aziende della prima ondata di implementazione sono stati aggiunti periodi di introduzione graduale, mentre per le aziende che dovranno applicare gli standard negli anni futuri i tempi saranno determinati dalla Commissione Europea.

Standard più corti e chiari. Il linguaggio degli ESRS è stato semplificato, eliminando ridondanze e rendendo il testo più accessibile. Questo rende gli standard più facili da comprendere e implementare, riducendo il rischio di interpretazioni errate.

Migliore interoperabilità con gli standard ISSB. Gli ESRS semplificati migliorano l’allineamento con gli standard internazionali di sostenibilità dell’ISSB (International Sustainability Standards Board), in particolare per quanto riguarda le informazioni condivise, i confini delle emissioni di gas serra e le disposizioni sugli effetti finanziari previsti. Questo è importante per le aziende multinazionali che devono conformarsi a più framework di rendicontazione. Il documento segnala però che alcuni esoneri previsti dagli ESRS vanno oltre quelli previsti dall’ISSB, quindi le aziende che intendono conformarsi a entrambi gli standard devono prestare attenzione.

Le modifiche agli standard generali: ESRS 1 e ESRS 2

Gli standard generali, che si applicano a tutte le aziende indipendentemente dal settore, hanno subito modifiche significative per renderli più chiari e meno onerosi.

ESRS 1 – Requisiti Generali è stato modificato per chiarire meglio i confini della rendicontazione, distinguendo più nettamente tra “operazioni proprie” e “catena del valore”. Viene ora inclusa una guida basata su principi su come considerare le azioni di prevenzione, mitigazione e rimedio quando si valuta la materialità di un impatto. La granularità del reporting diventa flessibile, permettendo alle aziende di scegliere se rendicontare per argomento o per specifici impatti, rischi e opportunità. Viene inoltre chiarito il livello a cui completare la valutazione di materialità, con particolare attenzione alle diverse geografie, sia per i temi ambientali che sociali.

ESRS 2 – Informazioni Generali semplifica notevolmente la struttura della rendicontazione. Le informazioni di base (BP-1) sono state semplificate con un riferimento diretto all’ESRS 1 tramite il principio “conformarsi o spiegare”. I requisiti sulla governance sono stati consolidati riducendo la granularità narrativa e unificando sezioni precedentemente separate. Le informazioni sul modello di business e la catena del valore sono state ridotte in dettaglio, e anche le informazioni sul coinvolgimento degli stakeholder sono state semplificate con un focus sui portatori di interesse chiave.

Una novità importante riguarda le informazioni sugli effetti finanziari previsti: queste sono state mantenute, incluse le informazioni quantitative, ma con esoneri aggiuntivi in linea con altri standard internazionali e un periodo di introduzione graduale fino al 2029 per le informazioni quantitative. L’analisi di resilienza è ora limitata alle informazioni qualitative sui rischi coperti.

Le modifiche agli standard ambientali

Gli standard ambientali coprono cinque aree tematiche fondamentali: cambiamento climatico, inquinamento, acqua, biodiversità ed ecosistemi, uso delle risorse ed economia circolare. Ognuno di questi standard è stato semplificato mantenendo però le informazioni essenziali.

ESRS E1 – Cambiamento Climatico rimane uno degli standard più rilevanti data l’urgenza della crisi climatica. Il piano di transizione per la mitigazione del cambiamento climatico è stato ulteriormente allineato con gli standard internazionali, introducendo assunzioni e dipendenze e semplificando il testo eliminando diversi punti dati. L’obiettivo è una comunicazione narrativa concisa e chiara che si concentri sulle caratteristiche chiave del piano. Le sezioni su rischi, opportunità e resilienza sono state ristrutturate e rinominate per maggiore chiarezza, evidenziando la natura volontaria dell’analisi di scenario. Per le istituzioni finanziarie è stata aggiunta la possibilità di fare leva sul quadro prudenziale esistente.

Le politiche e le azioni sono state razionalizzate per evitare ridondanze con lo standard ESRS 2. Per quanto riguarda gli obiettivi, le istituzioni finanziarie hanno ottenuto un’esenzione dalla traduzione degli obiettivi di intensità dello Scope 3, categoria 15, in valori assoluti. È stata introdotta maggiore flessibilità per l’anno base, mentre la compatibilità con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C è stata mantenuta come elemento chiave per la coerenza con la legislazione europea. È stata reintrodotta una disposizione sugli obiettivi di zero emissioni nette.

Per quanto riguarda le metriche, il confine di rendicontazione è stato chiarificato. Il requisito sull’intensità energetica è stato eliminato. Per le emissioni di gas serra di Scope 1, 2 e 3, è stata chiarita la portata della comunicazione delle emissioni biogeniche, che è stata ridotta, e la comunicazione della percentuale dello Scope 1 è stata ristretta a quella coperta dal sistema europeo di scambio delle quote di emissione. Diversi punti dati sono stati eliminati dalle metriche su asset a rischio di obsolescenza e potenziali passività, e lo standard offre ora maggiore flessibilità sugli approcci lordi e netti.

ESRS E2 – Inquinamento ha semplificato i requisiti sulle microplastiche, dividendoli in primarie e secondarie e permettendo la comunicazione qualitativa per le microplastiche secondarie. La struttura delle metriche sulle sostanze preoccupanti e sulle sostanze estremamente preoccupanti è stata perfezionata, e la rendicontazione per le aziende non chimiche è stata limitata solo alle sostanze estremamente preoccupanti. I requisiti sulle sostanze preoccupanti sono ora limitati alle aziende chimiche, con un periodo di introduzione graduale.

ESRS E3 – Acqua e Risorse Marine ha visto una chiarificazione del suo ambito di applicazione: le risorse marine sono ora trattate negli standard E5 ed E4, mentre la portata di “acqua” è stata chiarificata in termini di qualità e fonti. I punti dati relativi alle aree con stress idrico sono stati semplificati in tutto lo standard. Sono stati chiariti i concetti rilevanti relativi all’acqua attraverso una guida metodologica, incluso come valutare se un’area è soggetta a stress idrico. Le metriche sul prelievo e sullo scarico di acqua sono state rese obbligatorie, mentre la metrica sull’intensità dell’uso dell’acqua è stata rimossa. È stata inclusa una guida metodologica sulle metriche dell’acqua per calcolo e unità di misura.

ESRS E4 – Biodiversità ed Ecosistemi ha reso obbligatoria la comunicazione del Piano di Transizione, ma soggetta a condizioni specifiche. I requisiti sulle politiche sono stati semplificati, mantenendo però le specificazioni sulla tracciabilità e la copertura dei siti in aree sensibili per la biodiversità o vicino ad esse. Anche i requisiti sulle azioni e sugli obiettivi sono stati semplificati, mantenendo le specificazioni su come vengono utilizzate le compensazioni della biodiversità. Le comunicazioni specifiche per località sono state consolidate e razionalizzate nella sezione delle metriche, mentre il requisito di comunicare le metriche, precedentemente affrontato attraverso diversi indicatori per lo più opzionali, è stato ora consolidato in un unico paragrafo generico.

ESRS E5 – Uso delle Risorse ed Economia Circolare ha introdotto una definizione specifica di “materiale chiave”, semplificato la richiesta di suddivisione per materiale chiave eliminando la distinzione tra materiali biologici e tecnici, e richiede ora la comunicazione delle risorse secondarie come peso o percentuale del peso totale. È stato aggiunto un nuovo indicatore statistico relativo alla percentuale di rifiuti con destinazione finale sconosciuta.

Le modifiche agli standard sociali

Gli standard sociali coprono quattro categorie di stakeholder: la forza lavoro propria dell’azienda (S1), i lavoratori nella catena del valore (S2), le comunità colpite (S3) e i consumatori e utenti finali (S4). Le semplificazioni hanno interessato tutti questi standard in modo trasversale.

Per tutti gli standard sociali, i requisiti sulle politiche sono stati significativamente ridotti. La politica sui diritti umani è stata spostata nell’ESRS 2, mentre la politica specifica su salute e sicurezza come requisito esplicito è stata eliminata. Le sezioni su coinvolgimento, canali di comunicazione e rimedi, precedentemente separate, sono state unite e ristrutturate, con l’eliminazione di un numero significativo di comunicazioni. Anche i requisiti su azioni e obiettivi hanno visto l’eliminazione di diversi punti dati e la chiarificazione della portata degli “incidenti relativi ai diritti umani” per gli standard S2, S3 e S4.

ESRS S1 – Forza Lavoro Propria presenta modifiche significative nelle metriche. Per le caratteristiche dei dipendenti e la copertura della contrattazione collettiva, è stata rivista la soglia di occupazione significativa, ora definita nei dieci paesi più rilevanti in termini di dipendenti con un minimo di cinquanta dipendenti per paese, e questa informazione è soggetta alla materialità. Le caratteristiche dei non-dipendenti sono state ridotte a un unico punto dati essenziale, ed è stato chiarito che questo requisito è materiale solo se i non-dipendenti sono critici per il modello di business dell’azienda.

Per le metriche sulla diversità, la comunicazione della distribuzione per età è stata rimossa. Per i salari adeguati, è stata rivista la metodologia per i paesi non europei, cambiandola da una gerarchia a una scelta tra due opzioni e introducendo i Principi dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro per la stima di un salario dignitoso come base per la valutazione di adeguatezza. È stato anche aggiunto il requisito di comunicare il parametro di riferimento utilizzato per trasparenza e comparabilità.

Per la protezione sociale, gli eventi importanti della vita sono stati ridotti a quattro, eliminando la pensione. Per le metriche su salute e sicurezza, i decessi per malattia tra i non-dipendenti o i lavoratori della catena del valore sono stati rimossi e il calcolo dei giorni persi esclude i decessi. Per l’equilibrio vita-lavoro, la comunicazione è stata limitata alla quota di dipendenti che hanno diritto al congedo per motivi familiari.

Per le metriche sulla remunerazione, è stato mantenuto il divario retributivo di genere non corretto, con una nuova guida applicativa che introduce una spiegazione di come il divario retributivo di genere corretto potrebbe fornire informazioni specifiche per l’entità. Gli incidenti di discriminazione e altri incidenti relativi ai diritti umani devono essere comunicati solo per i sotto-argomenti materiali, ed è stata introdotta una nuova definizione di incidenti relativi ai diritti umani che li limita a quelli comprovati, relativi ai diritti umani riconosciuti a livello internazionale e con valutazione basata sulla gravità degli impatti.

Le modifiche allo standard di governance

ESRS G1 – Condotta Aziendale è stato ristrutturato per migliorare l’allineamento con la struttura Politiche, Azioni e Obiettivi, ora suddiviso in G1-1 per le politiche, G1-2 per le azioni e G1-3 per gli obiettivi. Sono stati rimossi i punti dati granulari e l’attenzione si concentra ora sulle relazioni con i fornitori, corruzione e concussione, e protezione degli informatori.

Per le metriche relative agli incidenti di corruzione e concussione, è stata chiarita la portata di condanne, multe e sanzioni. Le metriche relative all’influenza politica e alle attività di lobbying sono state semplificate nei punti dati. Per le metriche relative alle pratiche di pagamento, è stato rimosso il punto dati sul tempo medio per pagare una fattura, ma è stata aggiunta una guida applicativa per comunicazioni specifiche dell’entità sui pagamenti ritardati alle piccole e medie imprese.

I prossimi passi

Il documento inoltre chiarisce quali saranno i passaggi successivi all’annuncio di questa semplificazione. La Commissione Europea dovrà preparare un Atto Delegato per rivedere il primo set di ESRS utilizzando la consulenza tecnica dell’EFRAG, l’organismo che ha sviluppato questi standard. L’EFRAG stessa supporterà l’implementazione attraverso guide, approfondimenti basati su domande e risposte frequenti, e materiali educativi.

Un elemento importante è il lancio, previsto per il 4 dicembre 2025, dell’ESRS Knowledge Hub, che fungerà da strumento centrale di navigazione per tutte le risorse relative agli standard di rendicontazione di sostenibilità europea.

Conclusione

La semplificazione degli ESRS rappresenta un tentativo importante di bilanciare l’esigenza di trasparenza e accountability nella rendicontazione di sostenibilità con la necessità pratica di rendere questi obblighi gestibili per le aziende europee, specialmente quelle di dimensioni medie o senza esperienza consolidata in questo ambito.

La riduzione del sessantuno percento dei punti dati richiesti, l’introduzione di maggiore flessibilità nella rendicontazione narrativa, l’alleggerimento della pressione sui dati della catena del valore e i periodi di introduzione graduale per le informazioni più complesse sono tutti elementi che vanno nella direzione di una rendicontazione più sostenibile anche per chi la deve produrre, non solo per i temi che tratta.

Rimane fondamentale che questa semplificazione non comporti una perdita di qualità nelle informazioni comunicate. Il focus aumentato sulla materialità e sulla presentazione equa delle informazioni dovrebbe garantire che le aziende continuino a fornire ai loro stakeholder le informazioni di cui hanno veramente bisogno per comprendere come vengono gestiti i temi di sostenibilità, eliminando invece il superfluo e la burocrazia fine a sé stessa.

Per le aziende che stanno iniziando ora a prepararsi alla rendicontazione di sostenibilità, questa versione semplificata degli ESRS rappresenta sicuramente un punto di partenza più accessibile rispetto alla versione originale, pur mantenendo il rigore necessario per una comunicazione credibile e utile delle performance di sostenibilità.

Data: 4 Dicembre 2025
Categorie: Sostenibilità
Autore: Helinext
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