SearchGPT: OpenAI sfida Google nella ricerca online

venerdì 6 Settembre, 2024

SearchGPT può trasformare la ricerca on-line e distruggere Google?

Negli ultimi decenni Google ha dominato incontrastato il mondo della ricerca online, dettando le regole della SEO e influenzando il modo in cui le persone accedono alle informazioni sul web.

La genesi di SearchGPT, l’innovativo motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, potrebbe, tuttavia, cambiare radicalmente lo scenario.

Lo scopo di questo articolo è quello di esplorare le peculiarità del nuovo motore di ricerca (tenendo in considerazione che l’applicazione è in fase di test e disponibile solo ad una ristrettissima cerchia di utenti selezionati) e ipotizzare quale potrà essere il suo potenziale in contrapposizione a Google search.

SearchGPT: La ricerca basata sull’AI

Lanciato come prototipo nell’estate del 2024, SearchGPT rappresenta la nuova frontiera della ricerca online di OpenAI. A differenza di Google, che offre una lista di link da cui l’utente deve estrarre le informazioni, SearchGPT si concentra sulla fornitura di risposte dirette e contestuali.

Il sistema sfrutta modelli di linguaggio avanzati, in sostanza l’AI generativa, per comprendere le query degli utenti e fornire risposte coerenti. L’obiettivo non è solo trovare link rilevanti, ma elaborare risposte dettagliate corredate di citazioni e fonti.

Questa modalità di esecuzione alle richieste di informazioni da parte degli utenti può trasformare profondamente il paradigma della ricerca online. Se Google ci ha abituati a scorrere lunghe liste di risultati, costringendoci a filtrare manualmente quelli più pertinenti, SearchGPT riduce significativamente il tempo e lo sforzo necessari per ottenere risposte utili.

Inoltre, grazie alla sua capacità di sintesi, permette di accedere alle informazioni più velocemente, evitando agli utenti di dover visitare numerosi siti per trovare la risposta più corretta.

un nuovo approccio: Ricerca conversazionale vs. keyword search

Una delle caratteristiche più innovative di SearchGPT è la sua capacità di gestire ricerche conversazionali. Mentre Google si basa ancora fortemente su intenti di ricerca derivanti dalla selezione di determinate parole chiave, SearchGPT permette agli utenti di porre domande in modo naturale, come in una conversazione reale.

Ad esempio, un utente può chiedere: “Quali sono i migliori smartphone del 2024?”. SearchGPT non si limiterà a fornire una lista dei dispositivi più apprezzati, ma offrirà anche un riassunto delle caratteristiche principali, basato su recensioni e test di esperti. L’utente potrà poi fare domande di follow-up come “Qual è il migliore per la fotografia?” e ottenere ulteriori dettagli senza dover ripetere l’intera query iniziale.

Questa ricerca dinamica trasforma radicalmente l’interazione con il motore di ricerca. Dove Google tratta ogni ricerca come un evento isolato, SearchGPT mantiene il contesto delle domande precedenti, migliorando l’esperienza complessiva e fornendo risposte sempre più accurate man mano che la conversazione progredisce.

SEO e strategie di visibilità: cosa cambia con SearchGPT

L’avvento di SearchGPT solleva importanti questioni sul futuro della Search Engine Optimization (SEO). Per anni, le strategie SEO si sono concentrate su fattori come parole chiave, backlink e struttura dei contenuti per scalare le SERP di Google. Ma come si comporteranno queste tecniche nel contesto di un motore di ricerca che privilegia risposte dirette e conversazioni rispetto a una lunga lista di link?

In primo luogo, con SearchGPT l’autorità del contenuto potrebbe diventare ancora più rilevante rispetto alla semplice ottimizzazione per parole chiave. Poiché SearchGPT trae le sue risposte da molteplici fonti e le sintetizza, è probabile che i contenuti più autorevoli e completi diventino i favoriti dell’algoritmo.

Inoltre, SearchGPT enfatizza la trasparenza delle fonti, citando direttamente le pagine web da cui trae informazioni. Questo potrebbe portare a un nuovo tipo di ottimizzazione, dove non si cerca solo di essere il primo risultato di una lista, ma si mira a creare contenuti talmente affidabili da essere continuamente referenziati nelle risposte generate dall’AI.

Le aziende e i content creator dovranno ripensare le loro strategie, concentrandosi sulla qualità e la pertinenza delle informazioni che offrono, piuttosto che solo sui “tecnicismi” SEO che hanno dominato finora. In questo scenario, i backlink e i contenuti approfonditi potrebbero ancora avere un ruolo importante, ma il modo in cui vengono presentati e citati cambierà significativamente.

Futuro della ricerca online: Google è a rischio?

Con l’ingresso di SearchGPT nel panorama della ricerca, sorge spontanea la domanda: Google è a rischio? Da un lato, il motore di ricerca di Alphabet rimane uno strumento straordinariamente sofisticato, con un’enorme quantità di dati e un’infrastruttura senza pari. Dall’altro, SearchGPT rappresenta una minaccia perché propone un modo – teoricamente – più efficiente di ottenere le informazioni, risparmiando agli utenti il tempo di cercare tra decine di link.

Tuttavia, Google non è rimasto a guardare. Nonostante alcune difficoltà iniziali con le sue AI Overviews (sintesi AI dei risultati di ricerca), l’azienda sta lavorando intensamente per integrare l’intelligenza artificiale in modo più fluido nel proprio motore di ricerca. La vera sfida tra questi due giganti si giocherà probabilmente sulla capacità di offrire non solo risposte accurate, ma anche un’esperienza utente fluida e coinvolgente.

Il successo a lungo termine di SearchGPT dipenderà dalla sua capacità di evolversi rapidamente e di soddisfare le esigenze degli utenti meglio di Google.

La sua interfaccia conversazionale è un grande passo avanti, ma la sfida sarà mantenere la qualità delle risposte in un ambiente in continua espansione. D’altra parte, Google ha dalla sua una presenza consolidata e una base di utenti fedeli, che potrebbero essere più lenti ad adottare un nuovo sistema di ricerca.

Il futuro incerto dei creatori di contenuti

L’avvento di motori di ricerca basati sull’AI come SearchGPT e l’evoluzione di Google verso risposte sempre più dirette solleva preoccupazioni significative per il futuro dei creatori di contenuti online.

Se questi sistemi AI forniscono risposte complete direttamente nei risultati di ricerca andando ad estrapolare porzioni di contenuti di vari siti web, c’è il rischio concreto che gli utenti non visitino più questi ultimi.

Questo scenario potrebbe portare a un drastico calo del traffico e delle entrate pubblicitarie per i siti di contenuti, scoraggiando i creatori di contenuti a produrne di ulteriori!

La sfida per il futuro sarà trovare un equilibrio tra la convenienza delle risposte AI immediate e la necessità di sostenere un ecosistema di contenuti diversificato e di qualità. Sarà cruciale sviluppare nuovi modelli di compensazione per i creatori di contenuti e ripensare il ruolo dei siti web nell’era dell’AI.

In caso contrario, potremmo assistere ad un impoverimento della diversità e della profondità dei contenuti online, con conseguenze significative per l’accesso all’informazione e la qualità del dibattito pubblico.

Bibliografia

  1. Learn R, Python & Data Science Online
  2. 9to5Google
  3. Search Engine Journal

Data: 6 Settembre 2024
Categoria: Digital Marketing
Autore: Enrico Ladogana
Letture articolo: 164

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