Circularity Gap Report 2025: un quadro preoccupante

mercoledì 14 Maggio, 2025

In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro del dibattito globale, l’economia circolare emerge come un approccio fondamentale per garantire il benessere umano entro i limiti del nostro pianeta. Ma a che punto siamo realmente nella transizione verso un sistema più circolare?
Il Circularity Gap Report 2025 offre una risposta dettagliata e, purtroppo, non del tutto incoraggiante.

Cos’è il report e chi lo redige?

Il Circularity Gap Report (CGR), diventato negli ultimi tempi uno strumento chiave per la misura dei progressi nella transizione globale verso un’economia circolare e redatto annualmente da Circle Economy – un’organizzazione che promuove la transizione verso una nuova economia – fornisce un benchmark globale sullo stato dell’economia circolare.

Di cosa tratta il report?

Il report non si limita a fornire una singola metrica, ma offre una visione completa dello stato dell’economia circolare globale. Per la prima volta quest’anno, il documento affronta il tema del “Circularity Gap”, ossia l’esame di come i materiali che entrano ed escono dall’economia globale contribuiscono o meno alla creazione di un sistema circolare.
Sulla base del Circularity Indicator Set, un “quadro strumenti” composto da 11 indicatori principali e 23 sotto-indicatori che forniscono un’analisi dettagliata della circolarità globale dei materiali, nel report viene analizzata la relazione tra le risorse che preleviamo dalla natura, il modo in cui le utilizziamo e il loro impatto sull’ambiente. La metodologia del report è allineata con altri importanti framework internazionali, come le linee guida UNECE/OECD e lo standard ISO/DIS 59020.

Il report categorizza inoltre i flussi di materiali in tre gruppi interconnessi:
Circolari: materiali secondari (la Circularity Metric) e Biomassa Carbon Neutral.
Lineari: biomassa non Carbon Neutral, combustibili fossili per energia e altri materiali vergini non rinnovabili destinati alla discarica.
Potenzialmente circolari, potenzialmente lineari: aggiunte nette di materiali vergini agli stock (come edifici e infrastrutture) che possono essere riciclati o sprecati a fine vita.

I principali risultati e le sfide evidenziate

Dal report emerge purtroppo una realtà preoccupante: il mondo sta diventando “meno circolare”.
La Circularity Metric globale è attualmente al 6.9%, il che significa che il “Gap” è del 93.1%.

Nella relazione viene sottolineato che, sebbene l’uso di materiali secondari sia aumentato in termini assoluti (da 7.1 miliardi di tonnellate nel 2018 a 7.3 miliardi nel 2021), il tasso di circolarità continua a diminuire a causa della rapida crescita dell’estrazione totale di materiali.
Nel 2021, l’estrazione totale ha raggiunto le 100 miliardi di tonnellate, più che triplicata rispetto al 1970.

Vengono altresì evidenziate aree di grande potenziale per migliorare la circolarità, come la riduzione dei materiali vergini non rinnovabili smaltiti senza recupero, che rappresentano il 18.1% degli input e il 28.6% degli output e lo smaltimento incontrollato di rifiuti (57% del trattamento globale).
Un altro elemento cruciale esaminato è l’accumulo di stock di materiali in beni a lunga durata come edifici e infrastrutture, che costituisce circa il 38% dell’uso globale di materiali. Questi materiali sono “bloccati” per anni o decenni, creando un ritardo nella circolarità.

Il chiaro appello che si cerca di lanciare è quello per un’azione urgente dei decisori politici e i leader dell’industria.
Viene infatti rimarcato il ruolo cruciale dei governi nel guidare la transizione attraverso politiche intelligenti e collaborazione multilaterale, e quello delle imprese nel potenziare soluzioni circolari, ripensare la progettazione dei prodotti e investire in nuovi modelli di business. È necessaria una riduzione della domanda globale di risorse e una diminuzione del flusso totale di materiali attraverso strategie di sufficienza.

La “pagella” presentata dal report è chiara: non siamo sulla buona strada per raggiungere nessuno degli indicatori esplorati.
Sono necessari obiettivi forti e basati sulla ricerca scientifica per generare slancio internazionale.

Il Circularity Gap Report 2025 non è solo un’analisi critica, ma anche uno strumento prezioso per guidare l’azione. Offre approfondimenti cruciali, informa decisioni migliori e fornisce una roadmap per la trasformazione.
Per chiunque fosse interessato ad approfondire questi argomenti, il documento originale ricco di dati, dettagli metodologici e specifiche chiamate all’azione per gli stakeholder governativi e aziendali è disponibile a questo link.

Data: 14 Maggio 2025
Categorie: News, Sostenibilità
Autore: Helinext
Letture articolo: 107

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